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Irene e’ giovane, bella, divorziata; guida un gruppo aziendale
che fa principalmente speculazioni su ristrutturazioni o
acquisizioni di immobili, e lo fa alla grande, sostenuta da sua
zia Eleonora.
Apparentemente senza scrupoli, quando decide di ristrutturare il
vecchio palazzo di famiglia per farci dei mini-appartamenti,
lavori per i quali ha bisogno della firma anche dell’altra zia,
ricoverata in un lussuoso ospizio, si ritrova ad affrontare i
fantasmi del passato, fantasmi che sembrano scaturire tutti
dalla stanza dove sua madre fini’ i suoi giorni, forse
costrettavi. Nella vita di Irene entrano una serie di personaggi
che, insieme al suo improvviso mutamento interno, la trasformano
in una donna dedita esclusivamente agli altri, in special modo
ai piu’ sfortunati.
Se si parte dal presupposto che Ozpetek e’ turco, ci verra’ da
dire ‘’ma che vuole questo? Come si permette di venire ad
insegnarci l’Italia?’’. Se invece si ammette che e’ ormai a
pieno titolo italiano (e lo si vede alla grande anche solo dal
film che propone con coraggio in questo preciso momento storico
e socio-politico), possiamo riconoscergli di essere senz’altro,
attualmente, tra i registi italiani che riescono ad attirare
piu’ persone al cinema con temi non facili.
Probabilmente, questo film ha alcuni difetti, magari l’invadenza
delle musiche, o la staticita’ di alcuni attori (che comunque
Ozpetek riesce a far rendere abbastanza bene) e di alcune scene,
la pomposita’ di altre (ma le scene madri devono essere pompose;
e, anche se tutti i critici hanno fatto a gara a riconoscere e
sviscerare le citazioni e i riferimenti, le scene della ‘’svestizione’’
e della ‘’presa di coscienza’’ di Irene lasciano sicuramente il
segno), cio’ non toglie che e’ un film bello, commovente e
socialmente utile, nonché attuale.
Spogliatevi anche voi del politically incorrect, che va
ovviamente di moda dopo quello correct, prima di entrare in
sala, e godete della’ bonta’ e della folgorazione di Irene.
Immensa la Bobulova (altra non italiana, che e’ arrivata a
livelli altissimi addirittura nella pronuncia della lingua; non
ci scordiamo che c’e’ chi lavora ad Hollywood e non sa ancora
parlare l’italiano essendo italiano), ho terminato le parole per
incensarla. Guardatela e basta.
di:
Ale |