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Venezia, 1596; Bassanio, giovane e bello ma senza soldi, seppur
abituato ai lussi, intimo di Antonio, ricco mercante (un antico
armatore), ha bisogno di soldi per corteggiare e sposare la
bella Porzia, desiderata dal mondo intero, ma legata ad un patto
al padre morto, che ha voluto che la figlia andasse in sposa
solo a chi risolvera’ un enigma.Antonio, pur odiando gli ebrei,
come tutti i cristiani, e come sembra andasse di moda all’epoca
(moda che, come tutte le altre, ogni tanto ha i suoi rigurgiti e
si ripropone), intercede e fa da garante per Bassanio presso
Shylock, ebreo vedovo, padre di Jessica, usuraio ansioso di
prendersi una rivincita sul ricco cristiano, usandolo come capro
espiatorio. Chiede e ottiene che sul contratto appaia che, nel
caso di insolvibilita’ di Antonio alla scadenza, Shylock ottenga
una libbra della sua carne.
Antonio perdera’ tutti i suoi averi, e non sara’ quindi in grado
di saldare il debito; Porzia, nel frattempo sposatasi con
Bassanio, travestita da avvocato, trovera’ un cavillo che
salvera’ la vita di Antonio.
Tratto come quasi tutti sanno da Shakespeare, ambientato (e
girato realmente) in una Venezia nebbiosa e peccaminosa, diretto
come se fosse a teatro da Radford, senza sbavature ma anche
senza intuizioni geniali, o sconvolgimenti temporali, anche
apprezzabili, come in ‘’Titus’’ della Taymor o ‘’Romeo+Juliet’’
di Luhrmann, o viraggi personalizzati come in ‘’Molto rumore per
nulla’’ di Branagh, o addirittura inventati come ‘’Shakespeare
in Love’’ di Madden, il film deve a parer mio far riflettere su
: e’ ancora il caso di fare film da Shakespeare? La mia
personale risposta e’ : SI.
A prescindere da come sia riuscito l’ennesimo film da una delle
sue molteplici opere, il drammaturgo inglese e’ ancora
attualissimo, e in questo caso, anche se la lettura e’ tutto
sommato piuttosto didascalica, il soggetto e’ indovinato in
quanto attuale.
Vi bastino omosessualita’, razzismo e donne al potere come
spunto, il resto viene da se assistendo alla ‘’rappresentazione’’.
Due parole sul cast; Irons ormai pare ingabbiato in un unico
personaggio, e recita Antonio come l’Alex di ‘’Io ballo da sola’’,
Fiennes e’ bravo ma non eccelso, Pacino e’ in forma, ma la
riuscita della prova, una volta tanto, crediamo dipenda in buona
parte dal doppiaggio scintillante e teatrale di Giancarlo
Giannini.
La folgorazione e’ la Porzia di Lynn Collins (era anche in ‘’30
anni in un secondo’’ con Jennifer Garner), molto brava. Ne
vogliamo ancora.
di:
Ale |