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Joe e’ un affermato professore, scrittore, stimato dagli
allievi, colto, educato, con una vita piena e di classe a
Londra; insieme a Claire, la sua donna, scultrice, stanno
facendo un pic-nic su un prato in un panorama meraviglioso,
quando improvvisamente un pallone aerostatico in difficolta’
irrompe nelle loro vite. Una serie di persone accorre per
mantenere il pallone a terra e far scendere il bambino che e’
sopra. Fasi concitate, una delle persone rimane agganciata alla
fune che penzola, il pallone si innalza, la presa cede, la
persona muore. La tragedia colpisce i superstiti in maniere
differenti. Jed comincia a perseguitare Joe, in un delirio
amoroso. Joe non sa come reagire, e pian piano il suo rapporto,
la sua vita intera, vanno in pezzi.
Michell ci aveva gia’ spiazzato passando da ‘’Notting Hill’’ a
‘’The Mother’’ (recuperate quest’ultimo se non l’avete visto,
uno dei film piu’ disturbanti degli ultimi anni), e prosegue nel
suo cammino visivo e visionario, questa volta partendo da un
romanzo nientemeno che di Ian McEwan, cambiandolo il giusto, ma
rendendo sullo schermo un’angoscia densa e collosa che inchioda
lo spettatore alla poltroncina per tutto il film, dandogli solo
un po’ di tregua nel finale, che non anticiperemo per rispetto.
La follia prende forma, e attanaglia tutti, anche quelli che
sembravano sani, trascinandoli in un vortice che sembra non aver
fine. I coraggiosi movimenti di macchina, i campi lunghi, i
primi piani, danno il senso del dialogo anche senza far parlare
troppo i personaggi, e fanno di questo film uno dei piu’
interessanti sugli schermi attualmente.
Bene il cast, naturalmente ottimi i protagonisti Daniel Craig,
gia’ visto nel gia’ citato ‘’The Mother’’ e sugli schermi in
questi giorni con ‘’The Jacket’’, e un sorprendente Rhys Ifans,
di solito visto in ruoli comici o marginali, qui ottimo nella
parte del disturbato.
Intenso.
DI:Ale |