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- L’amore fatale – di Roger Michell  2005 -

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Joe e’ un affermato professore, scrittore, stimato dagli allievi, colto, educato, con una vita piena e di classe a Londra; insieme a Claire, la sua donna, scultrice, stanno facendo un pic-nic su un prato in un panorama meraviglioso, quando improvvisamente un pallone aerostatico in difficolta’ irrompe nelle loro vite. Una serie di persone accorre per mantenere il pallone a terra e far scendere il bambino che e’ sopra. Fasi concitate, una delle persone rimane agganciata alla fune che penzola, il pallone si innalza, la presa cede, la persona muore. La tragedia colpisce i superstiti in maniere differenti. Jed comincia a perseguitare Joe, in un delirio amoroso. Joe non sa come reagire, e pian piano il suo rapporto, la sua vita intera, vanno in pezzi.

Michell ci aveva gia’ spiazzato passando da ‘’Notting Hill’’ a ‘’The Mother’’ (recuperate quest’ultimo se non l’avete visto, uno dei film piu’ disturbanti degli ultimi anni), e prosegue nel suo cammino visivo e visionario, questa volta partendo da un romanzo nientemeno che di Ian McEwan, cambiandolo il giusto, ma rendendo sullo schermo un’angoscia densa e collosa che inchioda lo spettatore alla poltroncina per tutto il film, dandogli solo un po’ di tregua nel finale, che non anticiperemo per rispetto. La follia prende forma, e attanaglia tutti, anche quelli che sembravano sani, trascinandoli in un vortice che sembra non aver fine. I coraggiosi movimenti di macchina, i campi lunghi, i primi piani, danno il senso del dialogo anche senza far parlare troppo i personaggi, e fanno di questo film uno dei piu’ interessanti sugli schermi attualmente.

Bene il cast, naturalmente ottimi i protagonisti Daniel Craig, gia’ visto nel gia’ citato ‘’The Mother’’ e sugli schermi in questi giorni con ‘’The Jacket’’, e un sorprendente Rhys Ifans, di solito visto in ruoli comici o marginali, qui ottimo nella parte del disturbato.

Intenso.

DI:Ale