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Marco e Silvia Battaglia sono una giovane coppia sposata, gia’
con due bambini, Sonia e Davis. Vivono vicino a Ravenna, e sullo
sfondo c’e’ il petrolchimico e il porto; Marco lavora
soprattutto di notte come carrellista in una ditta vicino al
porto, Silvia ha un problematico rapporto con la sua famiglia,
soprattutto con la madre.Sono due persone fuori dalla realta’, e
soprattutto, dalla societa’ e dalle sue convenzioni; in casa
oltre a un cane c’e’ un’iguana, Sonia va a scuola se ne ha
voglia, Davis passa il tempo insieme a Marco alla playstation,
la casa e’ perennemente sottosopra, mai un pranzo regolare, mai
un piatto rigovernato.
I servizi sociali cominciano a ‘’puntare’’ la famigliola, forse
dietro suggerimento della madre di Silvia; quando l’assistente
sociale toglie Sonia ai due e l’affida proprio a lei, si
innescano dei cambiamenti, ma la coppia dimostra tutta la sua
fragilita’ e immaturita’, oltre ad amplificare la propensione ad
essere avulsi dal mondo circostante.
Debutto cosi’ cosi’ dell’ex documentarista Mordini, che ha uno
stile realistico e, ovviamente, poco ‘’parlato’’, che infatti
incontra difficolta’ nei pur pochi dialoghi. L’atmosfera e’ a
tratti angosciante (la aiuta anche ‘’Helicon 1’’ dei Mogwai,
usata come sfondo musicale), ma piu’ spesso sfiora il ridicolo,
forse anche volutamente (Marco che si rivolge al mago quando
Silvia va via da casa, o che prega il ‘’rosso’’ di rimanere
ancora a dormire da loro mentre lo spettatore sa che sta
scopando con Silvia).
Ci
sono spunti positivi (le difficolta’ di chi decide di non
sottostare alle regole implicite), ma il risultato non e’ poi
granche’ (difficile credere che questi due personaggi siano ‘’out’’
per scelta consapevole).
Il film dovrebbe reggersi sui due protagonisti, che invece danno
l’impressione di sfuggire. Leggermente meglio la Cervi, ma
l’abbiamo vista dare di piu’; Accorsi cerca di uscire dalla
trappola delle sue limitate espressioni, ma ci riesce poco.
di:
Ale |