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Due
persone, apparentemente sconosciute tra loro, si risvegliano in
una stanza chiusa, evidentemente un vecchio spogliatoio,
incatenati ad alcuni tubi, agli angoli opposti; nel mezzo alla
stanza, un cadavere con la testa aperta, una pistola in una mano
e un registratore nell’altra. Panico.
A poco a poco, il dottor Gordon e il fotografo Adam, questi i
due incatenati, scoprono di essere vittime del serial killer
detto Jigsaw (puzzle); tecnicamente non e’ un killer, visto che
fa si che le vittime si uccidano da sole o tra di loro.
Jigsaw distribuisce indizi, via via che il tempo passa (il
dottore deve uccidere Adam, se vuole rivedere sua moglie e sua
figlia), e la situazione si fa sempre piu’ opprimente, mentre
tramite flashback, rivediamo la ‘’carriera’’ del maniaco, e le
indagini della polizia, che hanno causato tra l’altro, la morte
di un poliziotto e l’allontanamento di un altro, il detective
Tapp, dal corpo di polizia; ma Tapp e’ ormai ossessionato da
Jigsaw.
Parte con grandi aspettative il debutto nei lungometraggi di Wan,
ma si appassisce nello svolgimento. L’idea e’ ottima, la mano da
videoclip e con alcune buone trovate, ma gli attori non sono
all’altezza, lo splatter non abbastanza coraggioso, e la
tensione non dura granche’.
Gli daremo un’altra opportunita’, per questa volta solo un
brutto voto.
di:
Ale
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