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Helloween
+ Blaze
Firenze 01-04-01- Tenax
Il Tenax non era molto affollato di persone, quando Blaze Bayley ed
il suo gruppo sono scesi sul palco.
Blaze è sempre il solito, sempre
caricatissimo ed è stato accolto meglio di quanto pensassi dal pubblico che lo
ha sempre criticato fin dai tempi degli Iron Maiden.
Inizia il concerto con una canzone
del suo nuovo album seguita a ruota dalla famosissima Futureal scritta insieme
ad Harris ai tempi del non molto apprezzato Virtual XI. Il concerto continua
alternando canzoni del Silicon Messiah a pezzi degli Iron Maiden
(The man on the
edge e When two worlds collide).
L'esibizione ha messo in evidenza le doti della
formazione, infatti il chitarrista John Slater ha fatto la sua figura suonando
molto bene anche nei soli di Murray ed Gers.
Una buona prova è stata sostenuta
anche dal batterista in grado di riprodurre anche dal vivo le molte rifiniture
(secondo me molto belle) presenti nel disco. Per essere una band agli esordi è
stata una buona prova.
Dopo aver smontato l'attrezzatura del gruppo di supporto
sono scesi sul palco i molto acclamati Helloween. Dopo l'intro del nuovo
disco (Beyond the portal) è stata eseguita la inattesa Power.
I suoni non erano
regolati benissimo, infatti il volume delle chitarre nei soli è stato buono
solo dopo metà concerto. Ha seguito a ruota la nuova Salvation, uno dei pezzi
migliori e più power del recente disco.
Spesso tra una canzone e l'altra i
nostri musicisti si sono presi delle pause durante le quali Roland Grapow
intratteneva il pubblico aiutato dal resto della band ad esclusione di Deris
(tornato biondo come ai tempi di Master of the rings).
Quest'ultimo scappava
dietro le quinte poiché alle prese con i suoi soliti problemi vocali.
Il
concerto è continuato con pezzi del nuovo The dark ride e di album vecchi
saltando però Pink bubbles go ape, Chameleon e Master of the rings. Il pubblico
non ha molto apprezzato la scaletta per il fatto di aver escluso canzoni come
Sole Survivor e When the rain grows.
Il punto più bello del concerto è stato
naturalmente durante l'esecuzione di Eagles fly free, I want out, Future World
e Dr Stein alle quali il pubblico ha reagito scatenando un pogo immenso dietro le
prime quattro file che cantavano coprendo Andi Deris (che ha sempre delle
allucinazioni mentre deve cantare pezzi scritti dal fantastico Michael Kiske).
La persona che mi ha colpito di più è Markus Grosskops, sempre col sorriso in
viso e sempre a divertirsi come un ragazzino; pensare che anche lui inizia ad
avere una certa età.
Anche Micheal Weikath non è minimamente cambiato, sempre
da una parte a suonare fumando le sue sigarette; capisco che è il numero uno
del gruppo, ma potrebbe rendersi più simpatico.
Il concerto ha avuto un grande
finale: è stata eseguita How many tears, sempre potentissima e apprezzatissima.
Se devo fare un resoconto è stato un buon concerto, peccato per i suoni delle
chitarre non molto buoni nella prima parte e alla scaletta migliorabile.
Ago
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