Live |
Esco dall’autostrada a Sarzana e cerco il Jux Tap; sbaglio e
trovo una strada dove ‘’lavorano’’ i/le transessuali: e’ tutto
collegato. Se non sapete chi sono Antony and the Johnsons, e
soprattutto Antony, capirete dopo.
Locale dispersivo il Jux Tap, anche troppo grande. E poi quei
tavoli prenotati, le persone che mangiano, le scaramucce per le
sedie, il bancone e i baristi che shakerano. Non ci siamo
proprio. Soprattutto, nonostante i 15 euro d’ingresso, ancora
c’e’ qualcuno che va ai concerti senza che del concerto gli
interessi. Proprio non capiro’ mai. Certo, c’e’ ancora da
considerare il fattore trendy; Antony adesso e’ di nicchia ma fa
tendenza. Quindi evidentemente, ci si va anche se poi non ce ne
frega un cazzo. Almeno, a vedere i Converge, se c’e’ qualcuno
che chiacchera dei fatti suoi non lo senti. A vedere Antony lo
senti eccome.
Verso le 22,50 salgono sul palco i musicisti che accompagnano
Antony; Rob Moose alla chitarra e ai cori, Julia Kent al
violoncello, Max Moston al violino e Jeff Langston al basso. Un
tappeto sonoro lieve che dura quasi cinque minuti introduce
Antony.
Adesso parliamo un po’ di lui. Antony e’ un cantante, ed e’ gay;
o forse una donna intrappolata in un corpo maschile. Scoperto da
David Tibet dei Current 93, che lo fa debuttare per la sua
Durtro, ha all’attivo due cd e una manciata di EP e singoli,
piu’ una partecipazione ad un film (Wild Side, di Sebastien
Lifshitz; la storia di un/una transessuale e i suoi due uomini),
dove nella stupenda scena iniziale, canta il suo pezzo I Fell
in Love With a Dead Boy attorniato da una platea di
transessuali (capito adesso?), in maniera a dir poco struggente.
‘’Protetto’’ di Lou Reed, che lo ha portato in tour con lui e ha
collaborato suonando la chitarra sulla versione di Fistful of
Love uscita sull’EP ‘’The Lake’’, amico di Devendra Banhart
(collaborazione su Spiraling) e di Rufus Wainwright
(collaborazione su What Can I Do?), duetta con Boy George
su You Are My Sister (il tutto sul suo secondo ‘’I Am a
Bird Now’’). Proviene dal teatro e recita Edgar Allan Poe in
musica su Fistful of Love.
Dal vivo, colpisce per tenerezza e goffaggine. Si presenta in
nero, con quei capelli che non si capisce se sono suoi o una
brutta parrucca, si siede al piano e attacca con My Lady
Story: la magia ha inizio. Viene da pensare che quello che
la natura gli ha tolto esteticamente (Antony, a dispetto da come
lo vedete sulle foto promozionali, o come pareva nel film
succitato, e’ sovrappeso, insomma, non proprio quel che si dice
un bel ragazzo), glielo ha donato vocalmente. La voce di Antony
e’ davvero stupenda, e incanta.
Cripple and the Starfish, e poi un po’ piu’ avanti la stupenda e toccante For Today I Am
a Boy : ‘’one day I’ll grow up and I’ll be a beautiful
woman, one day I’ll grow up and I’ll be a beautiful girl, but
for today I’m a child, for today I’m a boy’’. C’e’ bisogno di
tradurre? C’e’ bisogno di spiegare?
C’e’ chi scomoda paragoni molto jazzy, io preferisco rimanere su
quello che conosco: avete presente Jeff Buckley? Ecco, fate
conto la voce di Buckley con un estensione che parte da piu’ in
basso, ancora piu’ gorgheggiata. Musica ovviamente molto meno
rock (la formazione live l’avete letta, la chitarra rimarra’
sempre acustica), ancora piu’ intima, sofferente, pop-jazz di
classe, ma classe vera, cristallina.
Man Is the Baby,
The Lake, qualche cover, tra le quali Be My Husband
di Nina Simone (‘’be my husband and I’ll be your wife…’’), la
stupenda I Fell in Love With a Dead Boy di cui sopra,
You Are My Sister (vedi), River of Sorrow, Soft
Black Star dedicata a un amico, Bird Gehrl (‘’I am a
bird girl now…..and the bird girls go to heaven…bird girls can
fly’’).
Antony sembra davvero emozionato, non si aspettava tanta gente,
e cosi’ partecipe. Si lancia in un esperimento, cosi’ dice lui.
Un pezzo nuovo, To Dust and Water, solo voce e clap hands
da parte del pubblico. Ringrazia, esperimento riuscito. Saluta.
Il pubblico del Jux Tap lo richiama a gran voce (e clap hands),
lui torna e ci dà dei pazzi. Poi chiede se ci sono zanzare in
giro. Qualcuno non capisce. Dice che tutti quei battimani forse
erano per scacciare i ‘’mosquitos’’. Quelli che non avevano
capito ridono. Regala un ultimo pezzo, saluta definitivamente.
Penso ai Converge, e a questo concerto qui, alla musica di
Antony and the Johnsons. Niente di piu’ lontano. Niente di piu’
vicino. Tutto e niente. E’ solo musica. Bella musica. La colonna
sonora delle nostre vite.
Vola Antony. Vola nel paradiso delle ragazze uccello. Zapatero
ti capisce, Ratzinger no. Il mondo e’ bello perche’ e’ vario, e
non ci sono piu’ le mezze stagioni, ma i sessi di mezzo si. E
probabilmente sanno cos’e’ l’amore meglio di quelli
stereotipati.
Chiamale, se vuoi, emozioni.
di:
Ale |