(Ho
perso totalmente la parte iniziale della serata con la prima parte
del concerto per pianoforte, Elena Ciaffone, e flauto, Laura
Gallenga, su musiche di Ennio
Morricone ed altri con i ballerini Effetto
Parallelo).
Arrivo al
Castello Pasquini con la calma degli ultimi quando inizia un
pochino a piovere
(l'ombrello l'avevo lasciato in
macchina (oppure) perché
non pioveva, quando ero sceso) e sta per iniziare la parte
centrale della serata con la premiazione di Mons.
Ablondi. Come altri prima di me, provo ad aprire le porte
"saldate" e, finalmente, quando prendo il
telefono per chiamare Federico la porta si apre timidamente,
entro e altrettanto timidamente faccio un cenno d'intesa con il
capo all'omìno del banco dei libri, adocchio un posto
libero, mi avvicino ma vedo Federico, Enrico e Lucia dall'altra
parte del tendone, il publico applaude e quindi posso attraversare
la sala senza sentirmi in colpa.
Fase uno terminata.
Il presentatore della serata, un bel tipo al quale tireresti le palline
di pane, se fosse a cena con te, chiama l'ex Vescovo di
Livorno Ablondi al quale viene consegnata una targa ricordo con
una motivazione che io non ricordo :-)
Ablondi, rivolto alla giuria del Premio,
composta da una decina di persone (politici, scrittori e altri):
"pensavo di venire qui per ritirare un premio, invece assisto
ad una canonizzazione per di più fatta da laici"
Pubblico: (risate e applausi)
Giuria: (idem e sorrisi
all'indirizzo di Ablondi)
Presentatore: (idem, idem)
(vuoto di memoria)
A.: (al pubblico) "i giovani sono più
vecchi di noi perché hanno la loro umanità e anche la nostra.
Una volta sono andato in Piazza
Attias (link
alla seconda parte, ndr) a Livorno dove si riuniscono molti
giovani, nessuno lo aveva mai fatto, e ho chiesto ad alcuni di
loro se mi conoscevano, qualcuno ha risposto che forse ero
presente quando aveva fatto la Cresima e qualcun altro ha risposto
che assomigliavo a Cossiga,
non so se è un complimento!"
Pu: (risate)
A.: "Ho consegnato a molti di loro una
mia lettera e quando sono andati via, per terra, non ce ne era
nessuna. Nei mesi successivi ho ricevuto un migliaio di risposte,
tra cui 'perché è venuto, non sa cosa le poteva succedere!',
'non posso firmare questa lettera per quello che sto per
scriverle, ma non posso non firmarla dopo quello che le ho
scritto, scriva la risposta a questa mia amica perché non so cosa
succederebbe se mi rispondesse direttamente' e allora abbiamo
corrisposto come i fidanzati, per interposta persona"
Pubblico: (brusìo e mormorìo)
Pr.: "quando lei arrivò a Livorno
37 anni fa c'erano i Comunisti veri, ora ce ne sono
altri (anche, ndr) (e
anche, ndr), per lei cosa è cambiato"
A.: "non ho mai guardato alle
etichette, ma agli uomini che ci sono dietro, e loro non sono mai
cambiati. Sono stato al porto
e mi chiamavano 'lo sceriffo' e il Vescovo ausiliario 'vice
sceriffo', mi hanno fotografato accanto ad un operaio con l'Unità
in tasca"
Segue la premiazione della sezione "turistica del
premio", 3 finalisti, vince un libro che scopre i
"giacimenti gastronomici dell'Italia".
Pr.: "ci parli del culatello"
Vincitore (non mi
ricordo il nome, ma è facile trovarlo, l'ho anche visto al TG3,
ndr): "è un prodotto fatto a mano in alcune migliaia
di pezzi all'anno e ci vogliono 14 mesi per completarne la
preparazione"
(inizia a piovere a catinelle, forse anche un
po' di grandine, il vento crea un simpatico effetto stereo
sparando acqua da destra a sinistra sulla tensostruttura
del Castello Pasquini che almeno in un punto inzia a
gocciolare; io mi ricordo che ho riattaccato il computer prima di
cena, il modem è sempre staccato, ma potrebbe non bastare)
Pr.: "qualcuno dirà che il
culatello porta sfortuna perché è iniziato a piovere; ci parli
della salubrità dei cibi"
V.: "non è mai morto nessuno per
aver mangiato il culatello o il formaggio di fossa, mentre è
morto qualcuno per aver mangiato prodotti industriali (applausi);
con un professore, del quale non faccio il nome perché
l'iniziativa potrebbe non avere successo (?, ndr),
avevamo pensato di organizzare una provocazione con tavolata in
una piazza italiana per mangiare tutti quegli alimenti probiti per
causare la reazione dei NAS
o chi per loro, ma mucca pazza ci ha fatto pensre che la
provocazione fosse troppo forte per cui non l'abbiamo fatto, ma il
giorno che è stata messa al bando la bistecca alla fiorentina ho
fatto un'asta durante la quale per 100 bistecche ho raccolto 128
milioni da dare in beneficienza" (forse
NON era questa asta, ndr)
Pr.: "io allungo per tenervi qui,
tanto nessuno di voi ha l'ombrello"
Pubblico: (intraducibile)
Segue la premiazione
della parte "narrativa" del premio, soliti 3 finalisti,
vince Giuseppe
Culicchia con un libro su Anselm. La motivazione manda in
paranoia chi, come me, non ha letto il libro (ora
l'ho cercato su Internet: il titolo è "A
spasso con Anselm", Garzanti).
Pr.: "Anselm è come Madame
Bovary per Flaubert?"
G.: "No, Anselm è un formichiere
vero, è rimasto a casa a vedere la partita (Lituania-Italia
0-0 per la qualificazione ai mondiali
2002, ndr)"
Pr.: "lei dice che Anselm è tirchio,
ma una volta le ha fatto un regalo"
G.: "quale?"
Pr.: "il pupazzo"
G.: "si, il pupazzo di Flat
Eric, quello che un paio di anni fa faceva la pubblicità ai
blu-jeans. Anselm ha un'etichetta sotto l'ascella sinistra e
pensava che tutti i pupazzi che ce l'hanno fossero come lui, ma è
rimasto deluso da Flat
Eric che sta li e non si muove"
Pr.: "Anselm è dovuto andare via per
problemi di razzismo"
G.: "si, è vero, nel quartiere si è
formato un comitato contro di lui, con gli striscioni 'vorreste
che vostra figlia sposasse un formichiere?' allora gli ho regalato
uno di quei biglietti aerei per fare il giro del mondo così può
trovare un altro posto (parte dopo aver visto la
partita?, ndr)"
(Altre frasi dette nel corso del'intervento): "All'inizio
Anselm usciva solo per Ferragosto perché si vergognava di farsi
vedere (squilla un cellulare in sala), ma
io gli dicevo di non preoccuparsi perché sono tutti occupati a
parlare col cellulare; può indossare solo la parte di sopra dei
vestiti perché non trova pantaloni che gli vadano bene, ma è un
amante dei blu-jeans; è stato a Genova
(oppure) con la
tuta bianca (anche), ma
siccome con la pelliccia sotto aveva caldo, se l'è arrotolata in
testa che sembrava il terrorista Bin Laden per cui la CIA
se l'è portato via, in effetti con quel naso ha un profilo
mediorientale, ora è a casa a riprendersi dai 3 giorni di
[fatica]."
Segue la premiazione della sezione "biografie", vincono Folco
e Anna Quilici con la biografia di Jack London, motivazione (non
mi ricordo, ndr), un altro libro finalista era su Adriano
Olivetti.
Pr.: "il mercato delle biografie è
altalenante, quest'anno ce ne sono state poche, in passato alcuni
editori ci puntavano di più"
Pr.: "è il primo libro che scrive
con sua moglie?"
F.: "no, c'è stata collaborazione
per tutti i libri che ho scritto da quando siamo insieme, mia
moglie non è venuta perché è nata la nipotina, ma questo è il
secondo libro nel quale il suo nome appare come co-autore, dopo
quello su Amundsen; io ho scritto la prima stesura di questo libro
poi lei lo ha letteralmente riscritto asciugandolo molto. Tutti i
libri che ho scritto sono passati da lei come primo esame, lei
legge molto, le hanno detto se lo facesse per una casa editrice
guadagnerebbe 20 milioni al mese"
Pr.: "quale parte ha lasciato fuori a
malincuore"
F.: "la parte messicana della vita di
Jack London. Ho molti amici messicani e conosco il Messico.
Lui era un americano 'eretico' perché aveva vissuto la
rivoluzione messicana e il socialismo e aveva vissuto il contrasto
tra le idee e la loro messa in pratica, come la sinistra di
oggi"
Pr.: "dopo Amundsen e e Jack London,
anche il suo prossimo lavoro è dedicato ad un altro
viaggiatore?"
F.: "non chiamerei Amundsen e Jack
London viaggiatori, perché non hanno viaggiato solamente. Vorrei
scrivere un libro su Gaugin,
non dal punto di vista artistico perché non ne sarei capace; alla
fine degli anni '50 girai un documentario sulla sua ultima notte
che presentai alla Mostra
del Cinema di Venezia, è stato trovato morto una mattina,
dopo aver dipinto una casa bretone con la neve, dopo anni di
soggetti polinesiani"
Pr.: "vicino all'entrata c'è un
banco con i libri che hanno vinto il premio, comprateli così
capiamo se abbiamo fatto bene (a fare cosa? a
premiarli o a venderli?, ndr) non ve ne andate perché il
concerto continua"
(Una parte del pubblico corre a comprare i libri
prima che finiscano e a farseli autografare, disturbando un po' la
prosecuzione del concerto)
Segue la parte conclusiva del concerto con i ballerini che termina
alle 23:40 circa. È uno spettacolo che ho già visto e che mi è
piaciuto, ma le musiche sono di un certo spessore e di nessuna so
a quale film appartiene (non sono i riff in stile "Il buono,
il brutto e il cattivo", tra l'altro "Mission" l'ho
visto una mezza volta e "Il pianista sull'oceano" non
l'ho mai visto), fase due terminata.
Segue dopo concerto al bar del Castello Pasquini, ma è passata
mezzanotte e il cuoco se ne è andato e quindi chi vuol cenare
fischia un'insalata, io vado per una "crema alle tre
cioccolate", semplicemente mondiale, fase tre terminata.
01:22 salgo in macchina: non ho nessuna multa (l'avevo detto che
il divieto di sosta non era
permanente ed erano passate le ore
22)
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