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-Heimat / Heimat 2, cronaca di una giovinezza – di Edgar Reitz (1984/1992)-

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Visto che nel febbraio 2005 uscirà Heimat 3, sempre diretto da Reitz, mi pare giusto raccontarvi qualcosa di questo imponente lavoro che ho visto, non senza fatica, non per voi ma esclusivamente per il mio piacere. La fatica, sia chiaro, è stata tutta nel trovare il tempo per vederlo tutto; undici episodi il primo Heimat (per gli amanti del vintage, 7 vhs), per quasi venti ore di film, tredici per Heimat 2 (tredici vhs), quasi trenta ore. Per la sostanza, al contrario, la storia è avvincente, densa di sentimento familiare, nazionalista, ma anche di profonde riflessioni filosofiche e storico-sociali.
Reitz, in pratica, e in breve, cerca di raccontare la storia della Germania dal 1919 al 1982 (con Heimat 3 arriverà al 1999), attraverso la storia di una famiglia; la protagonista del primo Heimat è Maria, la capostipite della famiglia Simon, mentre per heimat 2, con una specie di spin-off, il protagonista diviene il figlio più piccolo Hermann, che nasce nel 1940 e attraversa anche lui la storia della Germania fino al 1970.
Immaginatevi, dalla ricostruzione dopo la Prima Guerra Mondiale, attraverso la nascita del Nazifascismo, la Seconda Guerra Mondiale, la sconfitta, l’ennesima ricostruzione, la presa di coscienza degli orrori perpetrati dai connazionali, il ’68, la rivoluzione sessuale, gli hippies, il comunismo, la guerra fredda, la Bader-Meinhof; affascinante anche solo pensarci. Nessuno sfarzo, alternanza tra bianco e nero e colore, a scelta libera del regista, attori non eccezionali, ma quello che conta qui è davvero la storia : magari qualcuno facesse qualcosa del genere in Italia (Giordana, col suo “la meglio gioventù” è un esempio troppo piccolo al confronto). Uno sforzo non solo lavorativo, ma anche umano e di coscienza, davvero coraggioso. Per mettervi in pari, escono due dvd contenenti la prima e la seconda parte a 65 e 89 euro.

Chi ama il cinema di qualità non se ne pentirà.

di: Ale