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Attenzione: Opinioni Esplicite, se ne consiglia la lettura ad un pubblico adulto.


Neil, Max e le puttane

 

Da quando ho superato l’ età del malessere (tanto per citare la Maraini), poche volte mi è sembrato di avere delle ricadute come quando la sera me ne sto a guardare la tv.

Per somma disgrazia poi, scelgo le serate più nere che l’ italico panorama televisivo può esibire, ed ecco che cadendo in uno zapping autoindotto, alla fine non capisco piu' un cazzo di cosa sto guardando.

Clik, c’è la Z Jones che s’ infila puppe e culo in una macchina, Clik,la Casta fa vedere le tette e pubblicizza un rossetto(!!), la Sabrillona fa una telefonata dalla vasca da bagno, non ci fa vedere un cazzo; Clik, ricambio,  ecco MTV, magari becco qualche bel video!

Il festival dell’ orrore apre con tre zoccole delle quali spero di aver rimosso il nome anche dai meandri più remoti della memoria.

Dette zoccole naufragano in un’ isola deserta, non senza essersi preventivamente truccate, acconciate e sistemate il costumino, in modo da far vedere di che pasta sono fatte dalle orde di teen agers preoccupati.
Il video cazzata continua in una spirale di balli e cambi d’abito, di cosce e culi, tanto che la tragedia delle tre puttane mi fa stringere il cuore.

Sento che non posso reggere quel dramma fino alla fine… clik, cambio canale, la Sabrillona è sempre al telefono, continua a non farci vedere un cazzo, Clik la massaia di turno spazza allegramente i suoi 200 mq di stanza(una gioia),clik torno a MTV, magari le hanno salvate…

La spirale di orrore diventa una voragine, quando Max Pezzali si presenta col cappellino da cow boy tutto colorato e una squadra di gnocche addrizza banane che rendono onore alla sua ineeesaaauuriibile vena artistica.

Il buon Max, quarant’anni e passa, canta la solita solfa con il nouvo look da tredicenne tutto pokemon skate e giornali porno, attorniato da fiche mostruose (io a tredici anni giocavo a subbuteo) che se lo strusciano tutto, uno schifo peggiore della strega di Blair…

Comincio veramente a rompermi le palle, decido di mollare lo spietato tubo catodico e accendo il vecchio stereo, do un’occhiata alla fila dei cd…PAMM!

Guarda cosa ti becco,il buon vecchio Harvest!

Alabama, Old man, Words, Heart of Gold, tutte belle, tutte irripetibili, tutte esageratamente semplici e cariche di tutto e il contrario di tutto. 

Non c’è voglia di impressionare nessuno, ogni nota è al posto giusto e i pezzi scorrono con una naturalezza e una costanza quasi irreali.

Harvest è un disco che appartiene ad un altro tempo, dove l’immagine era uno degli elementi, ma non l’elemento.

Il vecchio Neil le immagini le proietta con la sua musica in esclusiva sui muri di casa tua e diventa qualsiasi cosa voi pensate in quel momento, è un video dell’anima.

Harvest sembra quasi prenderti per mano, Harvest cammina lento ma con passo sicuro, non sbaglia strada, vuol essere soltanto certo di portarti nel posto giusto.

Così può capitare di riscattare con un vecchio disco che avrò ascoltato 100 volte, un martedì sera di merda, chiuso nella mia stanza con il volume languido a far da sottofondo ai miei silenzi e all’angosciosa domanda…

Le avranno salvate le tre puttane?


di
SARDSKY

 

 

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