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Due
coppie di fidanzati, in giro per la provincia USA alla ricerca
di posti strani, si imbattono in una stazione di servizio con
annesso tunnel degli orrori; il proprietario, tipetto inquietante,
li indirizza verso un luogo dove si dice sia sparito un serial
killer. Mentre si avvicinano al luogo indicato, un classico
acquazzone e un’avvenente autostoppista, li fanno capitare proprio
nella casa a cui fa riferimento il titolo.
Finalmente l’ex leader dei White Zombie approda alla regia,
e ne esce quello che dovevamo aspettarci da un cultore del cinema
horror di serie B e dei fumetti; ma si vede che decisamente
il manico c’è.
Un
film adrenalinico, colorato, con inquadrature da esperto, esperimenti
visivi interessanti (split-screen, riprese in negativo, ralenti
dosati, scene finto-datate) e trovate geniali (i “siparietti”
che scandiscono le “esibizioni”).
Un piccolo capolavoro, che piacerà agli amanti del genere
e spiazzerà gli amanti della normalità.
A questo punto, cresce il rammarico per la mancata approvazione
del progetto di Zombie per il Corvo 3 : chissà cosa avrebbe
potuto combinare.
Piccolo capolavoro.
di:
Ale
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