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Dan vive a Londra, scrive
necrologi, è uno scrittore fallito; incontra per caso Alice,
spogliarellista appena arrivata da New York dopo aver rotto col
fidanzato. Si innamorano. Dopo un
periodo di convivenza, Dan conosce Anna, fotografa, se ne
invaghisce ma lei gli resiste; decide di giocarle uno scherzo di
pessimo gusto, vittima anche uno sconosciuto, Larry,
dermatologo, “conosciuto” in una chat, ma lo scherzo non riesce
: Larry e Anna si piacciono e si sposano. La tresca tra Dan e
Anna inizia più tardi, e scatena un putiferio tra i quattro,
innescando una serie quasi infinita di complicazioni
sentimentali.
Contemporaneamente all’arrivo sugli schermi tv di “Angels in
America”, Nichols si cimenta con una trasposizione di una piéce
teatrale (Patrick Marber,lo sceneggiatore, è l’autore della
commedia) dal sapore Pinteriano, forse meno caustica ma più
vicina alla realtà, sboccata e triviale, proprio come siamo noi.
Sostenuto da quattro attori in stato di grazia (Portman, Roberts,
Law ed Owen; quest’ultimo a teatro recitava la parte di Law, e
ci viene il sospetto che avrebbe potuto fare tutte le parti), il
film è decisamente una spanna sopra tutti gli altri prodotti
natalizi; una sorta di accusa di falsità e debolezza verso tutto
il genere umano “evoluto”, nel campo sentimentale.
Sinceramente, non mi pare sbagli di molto. Manca forse di
intensità, ma a pensarci bene non pare un difetto; rimanendo
tutto sommato leggero, rende l’idea della frivolezza con la
quale si affrontano sentimenti che, al contrario, andrebbero
presi molto più seriamente.
di:
Ale
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