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Maria vive in un paesino (o villaggio) colombiano, non troppo
distante da Bogotà; lavora in un roseto industriale, si alza
prima dell'alba per una paga da fame e per essere trattata di
merda da un capo stronzo; è fidanzata con un ragazzo che non ama
e che non la ama, ma nonostante questo rimane incinta; in una
società profondamente maschilista, vive in una casa dove a parte
il neonato della sorella, sono tutte donne, la nonna, la mamma
e, appunto, la sorella; lei pare l'unica che lavora. Durante una
nausea in fabbrica, il capo le impedisce di andare in bagno, e
lei si licenzia esasperata. Esasperata anche dalla famiglia,
accetta la proposta di fare la "mula" : trasportare ovuli di
droga verso gli USA inghiottendoli. Viene così a contatto con
una realtà ancor più dura di quella che aveva conosciuto fino ad
allora, ma la speranza esiste ancora.
Primo film per Marston, giornalista e autore di cortometraggi
(evidente il taglio didascalico quasi da reportage
giornalistico, che rende "normale" una vicenda molto
drammatica), che sceglie il basso profilo anche per la
fotografia, sgranata ed opaca; come già detto, il film
probabilmente non scuoterà molto gli spettatori più scafati,
nonostante la drammaticità della storia; dovremmo chiederci a
questo punto, cosa dovrebbe accadere per scuoterci; e questo è
un primo importante punto a favore del film. Inoltre, c'è da
dire che le sequenze delle "prove" di Maria per imparare ad
ingoiare gli ovuli sono di una naturalezza e, nel contempo, di
una crudezza che genera una tensione devastante. Per chiudere,
la protagonista, altra debuttante : Catalina Sandino Moreno. Il
valore aggiunto del film; un mix selvaggio e low-profile di
Salma Hayek e Catherine Zeta-Jones, assolutamente naturale,
inesorabilmente perfetta.
Un
appunto su una questione a me cara : il titolo e la sua
traduzione. In questo caso, una traduzione letterale sarebbe
stata appropriata; l'originale (doppio, castigliano - Maria
llena eres de gracia - e inglese - Maria full of grace -) recita
il primo verso dell'Ave Maria; doppia metafora, una delle quali
ripresa anche nella locandina.
In
definitiva, anche se col suo incedere lento e poco "action
movie", un altro film decisamente da vedere per capire. Che
cosa, deciderete voi dopo la visione. Accettabile il finale, un
barlume di speranza in questo mondo malato.
di:
Ale
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