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Lolita è frustrata, sovrappeso e
anche un po' masochista; vive un rapporto conflittuale col
padre, Etienne, scrittore famoso circondato da leccaculo, un
uomo prepotente e pieno di sè anche se cerca di sembrare
distratto, che si è risposato con una ragazza, Karine, che ha
più o meno l'età di Lolita, e con la quale non va d'accordo.
Lolita ha le idee confuse anche sul suo futuro, ma le piace
cantare e ammira quasi morbosamente la sua insegnante di canto,
Sylvia, la quale è dapprima infastidita della venerazione che la
giovane le riserva.
Sylvia è sposata con Pierre, scrittore la cui carriera stenta a
decollare, finchè Etienne non rimane affascinato dal suo ultimo
romanzo, e lo contatta tramite Sylvia. A questo punto le
attenzioni di Sylvia verso Lolita, scoperto che lei è figlia di
Etienne, cambiano radicalmente, e cambiano le sorti di tanti
altri personaggi satellite dei protagonisti.
Lo stile della regista, quella dell'intelligente "Il gusto degli
altri", si riconosce da subito, ma il film nella prima parte
stenta a decollare, mentre ingrana alla grande dopo la svolta
citata sopra.
Come al solito, non bello dal punto di vista stilistico (da
questo punto di vista, l'unica scena veramente bella è quella
finale), ma molto valido a livello di concetto, e soprattutto,
molto aderente ai comportamenti umani della media borghesia.
Si ride, ma si ride amaro, vedendo riflesse sullo schermo tutte
le nostre doppiezze e meschinità; grandi battute, che nel finale
raggiungono una frequenza quasi incredibile; ci si sente davvero
in colpa nella scena del litigio "comune" verso la fine, dopo
l'ennesima battuta caustica di Etienne verso la giovane moglie,
dopo aver riso di gusto, mettendo a fuoco la cattiveria
implacabile del personaggio, cattiveria che, nonostante
l'avversione, si riflette nei comportamenti masochistici della
figlia.
Interpretazione superlativa di Jean-Pierre Bacrì (marito della
regista, che vediamo invece nei panni di Sylvia), interprete di
Etienne, una figura davvero spregevole come da tempo non ci
capitava di vedere al cinema.
Chi è senza peccato........
di:
Ale
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