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Jack, un giovane vicedirettore
nero di una grande azienda farmaceutica che sta lavorando al
vaccino per l'AIDS, in seguito al suicidio di un ricercatore
fidato, si trova davanti ad una scelta fortemente etica :
denunciare o no una grossa frode perpetrata dalla propria
società ai danni (e, forse, con la complicità) del ministero
della sanità; sceglie l'onestà, ma in seguito alla sua denuncia
si ritrova senza lavoro, con gravi difficoltà a trovarne un
altro, e col conto in banca congelato.
Il colpo di scena arriva presto : la ex fidanzata (una ferita
ancora aperta), Fatima, scopertasi lesbica, vuole che Jack "insemini"
lei e la sua compagna, pagando.
Messo davanti ad un ulteriore dilemma etico, Jack è titubante,
ma il livello di vita al quale si è abituato prende il
sopravvento, ed accetta, con tutte le conseguenze anche
sentimentali. Il delirio non si ferma qui : ottima donna
d'affari, Fatima, conscia della situazione di Jack, gli procura
un "giro d'affari" tra le amiche lesbiche, a 10mila dollari per
gravidanza (lei ha il 5%), e Jack si ritrova ad essere appellato
"troietta" o anche "puttanella"; tra le sue "clienti", anche la
figlia (Bellucci) di un italo-americano in odore (forte) di
mafia (Turturro). Tutto ciò complica la sua situazione davanti
alla giustizia; si, perchè in pratica, il sospettato numero uno
sulla oscura vicenda della multinazionale farmaceutica dove
lavorava, nonostante abbia smascherato la farsa, è diventato
lui.
Il nuovo lavoro di Lee ha diviso la critica, e, in effetti,
rischia di dividere pure gli spettatori. Chi vi scrive punta
sulla grande presa in giro, sull'iperbole, sul paradosso
colossale, anche se, confesso, per il finale, esageratamente
buonista e iper-ottimista, mi sono dovuto sforzare parecchio;
alla fine, ho concluso che un regista così non può averlo messo
lì per caso.
Ma forse sta qui il bello di Spike, che ci scuote, e ci carica
di un fardello pesante. Se con "Bamboozled" (un suo film del
2000, sottovalutato senza motivo), che lo ricorda molto nella
forma, metteva a fuoco una ferocissima critica sul razzismo
anche alla rovescia, qui mette tutto nel piatto.
Razzismo, sessismo, edonismo, potere del dollaro, corruzione
dello stato ad ogni livello, arrivismo, stile di vita americano,
luoghi comuni di ogni genere. Sembra un film fatto apposta per
mettere alla prova la capacità dello spettatore di ricordare
ogni tema, per dare spunti di discussione infiniti.
In effetti, l'unica critica che mi sento di muovere a questo
film, forse, è questa : c'è materiale almeno per tre buoni film.
Se gliene vogliamo fare una colpa.......
Nell'infinito cast, tutto ottimo, visto che i più si sono
soffermati sull'immenso Turturro, mi preme invece sottolineare
la bella prova di Woody Harrelson nei panni del capo
dell'azienda farmaceutica. A tratti spettacolare.
Andate a vedere questo film in compagnia, ne usciranno belle
discussioni.
di:
Ale
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