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Trasposizione
piuttosto fedele di un fatto di cronaca non lontano nel tempo,
un film davvero duro da guardare (ma il regista sta bene attento
ad evitare inquadrature particolarmente truculente o scabrose)
e anche da immaginare; in effetti, pensare ad un essere umano
che commette tali bassezze e atrocità è, già
di per se, un esercizio che mette a dura prova.
Evilenko (nome col quale possiamo riconoscere Andrej Romanovic
Cikatilo) era il comunista che mangiava i bambini (titolo del
libro dello stesso regista, per la stesura del quale Grieco
ha investigato per anni), il mostro di Rostov, autore di 55
omicidi, conditi da stupri, atti di cannibalismo, il tutto prevalentemente
su minorenni.
Gli interpreti sono piuttosto nella parte (McDowell troppo invecchiato
all'inizio del film per recitare uno nato nel 1940, dice il
film, o nel 1936, dice la biografia, ma menzione particolare
anche per l'ottimo Marton Csokas, il magistrato detective),
e il film in definitiva ci offre spunti importanti sulla malattia
mentale, sulla caduta del comunismo, e insinua un dubbio sulla
fine di Cikatilo. Musiche di Angelo badalamenti, una garanzia
assoluta.
di: Ale
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