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Una famiglia
irlandese si trasferisce a New York (non si capisce bene se per necessità
o per sfuggire ad un passato doloroso, la morte del figlio maschio); lei
insegnante si adatta a lavorare in gelateria, lui attore si reinventa
tassista, le due (splendide) figlie vivono la difficoltà dell'inserimento
in una società del tutto nuova (la spiegazione sul significato di
Helloween della grande è da storia del cinema) con occhi disincantati, ma
anche partendo dal basso (il condominio e il quartiere è uno dei più
malfamati) sono capaci di "trovare" la chiave della storia (il
vicino pittore malato di AIDS che aiuterà tutta la famiglia ad elaborare
e risolvere il lutto).
Un paio di difetti, questo film (semi)autobiografico (anche il fratello
del regista è morto; la sceneggiatura è stata scritta dalle due figlie,
una delle quali è la voce off nella versione originale) di Sheridan ce li
ha; va avanti un po' a scatti, alternando momenti intensi ad altri meno, e
si perde un po' mettendo sul piatto alcuni temi irrisolti (un esempio su
tutti : la sanità USA). Ma, in definitiva, risulta un buon film,
toccante, onesto, nervoso nella regia e con una splendida prova del cast.
Le bambine, entrambe (Sarah ed Emma Bolger), sono da Oscar.
di: Ale
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