Live |
Una
serata di maggio che sembra ottobre è forse quella ideale
per un concerto dei Mùm; il bello spazio della Stazione
leopolda di Firenze, tra un evento teatrale, una mostra e un'installazione,
è senz'altro quanto di più avanguardistico, e
quindi adatto, all'esibizione.
Poco
dopo le 22,30 arriva Mugison, amico dei Mùm, anche lui
islandese, che con laptop e chitarra prova a scaldare la platea
con un miscuglio di elettronica, campionamenti, rock'n'roll,
ballate. In 40 minuti non si riesce a capire dove va a parare,
nonostante il ragazzo sia simpatico e riesca ad accattivarsi
le simpatie dei presenti. Quasi in chiusura, un pezzo minimale
dove sfodera un'interpretazione alla Tom Waits, è l'apice
della prestazione.
Il "cambio" con gli headliner è "dolce"
: tutti insieme eseguono l'ultimo pezzo del set di Mugison,
e dopo un abbassamento delle luci si entra nel mondo dei Mùm.
Sul
palco sono in sei, e, a parte il batterista, gli altri "giocano"
e passano da strumenti classici (tromba, violino, chitarra,
fisarmonica e basso) a cose elettroniche (campionatori, tastiere,
uno strano strumento con un tubicino da mettere in bocca, niente
a che vedere col vocoder).
Nella prima parte di uno show che durerà circa un'ora
e venti, prevalgono le atmosfere folk (fisarmonica in primo
piano), ma il lirismo e l'epicità dei Sigur Ros sono
abbastanza lontane; nella seconda invece, la batteria e i pezzi
ritmati si fanno sentire un po' di più, il che sinceramente
non guasta.
E' difficile da spiegare, ma quando decidi di fare musica così
"rarefatta", o hai un appeal forte, oppure rischi
seriamente di risultare soporifero. I Mùm spesso rischiano
questo, aiutati anche dal cantanto di Kristìn che sussurra
sempre, in maniera anche sensuale, ma non abbastanza incisiva.
Però hanno il fascino tutto particolare dall'avanguardia
trendy; lo si nota dalla varietà della "fauna",
tra le oltre 500 presenze, dove trovi i giovani che sembrano
usciti dagli spot per prodotti per capelli, insieme ad ultratrentenni
interessati a sapere dove sta andando la musica. Tutto questo
però gli si ritorce contro, perchè nonostante
le prime file attente e preparate, pronte a tributargli applausi
ad ogni pezzo, ci sono un sacco di capannelli con persone che
si fanno allegramente gli affari loro.
Totale? Tanto di cappello alla strada scelta dai Mùm,
ma manca ancora un po' di mordente, soprattutto live.
di:
Ale
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