Anche
quest'anno si è chiuso il Musicantiere, la rassegna ormai
storica (visto che è giunta alla diciassettesima edizione) delle band
della zona.
Ormai da qualche anno il Musicantiere ha trovato un
alloggio fisso al teatro L'Ordigno di Vada, e quest'anno il
successo di pubblico è stato indubbio, anche perché la manifestazione
è sempre in crescita: prima di tutto la principale novità di
quest'anno è stata una maggiore durata della rassegna che da tre fine
settimana è passata a quattro, permettendo così ad un numero maggiore
di gruppi di esibirsi.
Questo ha richiesto un notevole impegno da parte degli
organizzatori (il direttore dell'Ordigno Enrico Grazioli, il
direttore artistico Corrado Rossetti e tutti coloro che lavorano
davanti e dietro le quinte), ma il lavoro ha dato i risultati sperati,
trasformando la rassegna in vetrina per i gruppi locali, ma anche in
luogo di incontro e di ritrovo per giovani e meno giovani.
Il Musicantiere è una delle poche occasioni che le band locali hanno
di esibirsi avendo a disposizione gratuitamente un'attrezzatura
professionale, un tecnico del suono disponibilissimo (grazie Tommaso!)
e un palco tutto per loro, ed infatti quest'anno il numero delle
iscrizioni è salito vertiginosamente, così gli organizzatori sono
stati costretti a fare una selezione. Inoltre quest'anno "Il
Tirreno" è stato particolarmente attento alla rassegna
dedicando uno spazio a tutti i gruppi che hanno partecipato; per il
secondo anno ritorna anche la videodiretta, le immagini dei
gruppi, oltre ad essere proiettate sul maxi schermo, sono state
registrate e verrà realizzata una videocassetta che sarà distribuita
prossimamente ai musicisti.
Tra tutti i partecipanti dobbiamo ricordare la presenza del gruppo
gemellato grazie alla collaborazione del Comitato di Gemellaggio e
l'intervento, la penultima sera, di un grande musicista ospite
dell'Ordigno: Vittorio Nocenzi, fondatore del Banco del Mutuo
Soccorso, che si è intrattenuto a parlare col pubblico, ha risposto
alle domande del moderatore della serata Valentini (giornalista del
Tirreno), ma soprattutto ha suonato alcuni brani del suo disco che sta
per uscire, ed ha regalato un'esecuzione fantastica di
"Metamorfosi", brano storico del Banco.
Ma veniamo ai gruppi che sono stati
l'anima del Musicantiere; quest'anno erano veramente tanti ed è
difficile parlare di tutti, viste le differenze di genere, età,
formazione; abbiamo visto un po' di tutto, dal rock al metal (Havatar,
Nero, Alta Tensione), dal punk (Bom-Prò, Sine Nomine)
al crossover (Justine Dusk, Cora); gruppi che suonano ormai da
parecchi anni (come i livornesi Betularia, tra l'altro
originalissimi, la Grande Abbuffata, gli Images, che sono un
gruppo strumentale, gli energici Cora, anche loro quasi tutti livornesi)
e gruppi di recentissima formazione, qualcuno addirittura alla prima
esibizione (i simpaticissimi Pupazziamolla, i Nayse, i Klisma,
band rigorosamente acustica). L'ultima serata, tra l'altro una delle
più affollate, ha visto come protagonista il rock italiano grazie a tre
gruppi di Rosignano: i Darkene, gli Aracnofobia ed i Fuorilegge,
tre band giovani e grintose che, visto l'entusiasmo del pubblico, sono
molto amate e per ultimi, ma solo qui AlibaJive e gli Esaladroni,
nome fantasioso dietro il quale si nascondono ottimi musicisti locali
come il batterista Gianni Apicella, i chitarristi Luca Ciaffone e Simone
Morini, che con la loro band hanno dato vita ad una serata jazz e non
per niente sono stati scelti per esibirsi dopo Vittorio Nocenzi. Uno
spazio a parte meritano due gruppi che si sono esibiti sabato 20
ottobre, la serata più affollata del Musicantiere: Postmodern Jazz
Trio e Nichilismo alle Sorgenti dell'Essere.
Qui non si parla solo di musica, perchè l'Ordigno ha
aperto la porta a performance multimediali che nel primo caso mescolano
con ironia videoarte e musica per una critica nei confronti di certa
televisione che annulla la mente dell'individuo; il secondo gruppo ha
creato atmosfere suggestive, unendo musica, pensiero filosofico (anche
in tedesco!) ed un video degno di Blair Witch Project. Insomma, di tutto
un po', oltre all'aumento di pubblico va registrata un'impennata di
presenze femminili (dall'unica cantante dell'anno scorso quest'anno se
ne sono esibite ben sei) e di presentatori (Gigi Prota, Martina
Conforti, Maria Elena Danesi e Silvia Bientinesi), insomma un
Musicantiere all'insegna della varietà, dell'allegria, ma anche della
professionalità (ricordo anche Tommaso Nardi, il nostro mitico
tecnico del suono che ha lavorato incessantemente, i curatori delle
videoriprese Francesco Freddi e Valentina D'Amico e Ranieri che
ha curato la parte amministrativa).
Con un ringraziamento al pubblico caloroso che ha seguito le band ed a
tutti coloro che hanno partecipato voglio ricordare che anche quest'anno
la manifestazione è giunta al termine, ma l'appuntamento si rinnova per
l'anno prossimo, per un Musicantiere ancora più ricco e pieno di
sorprese.
DIETRO
LE QUINTE DEL MUSICANTIERE:
DIARIO DI UNA CANTANTE
Ebbene si! Anche io ho partecipato in veste di cantante
a questo Musicantiere con il mio gruppo che si è esibito il 19 ottobre,
i Klisma. Ovviamente non è della nostra musica che voglio
parlare (sarei di parte), ma dell'atmosfera che si vive prima
dell'esibizione, insomma di tutto ciò che il pubblico non vede e non
sa. Non sono tutte rose e fiori, perchè questa, pur essendo una
rassegna locale, presenta nel suo piccolo tutti i problemi della musica
dal vivo, a cominciare dai problemi tecnici, che richiedono prove,
lavoro, cambiamenti all'ultimo minuto. Si rompe una corda, un
amplificatore non fa e scatta il panico. Ogni sera suonano tre gruppi,
occorre rivoluzionare in pochi minuti il palco e se c'è un
imprevisto...panico! Prima di salire sul palco c'è l'emozione, e ci si
dimentica tutto: parole, accordi...panico panico panico!!! Queste
sensazioni le provano, chi più chi meno, tutti coloro che suonano e le
ho provate anch'io, tra l'altro noi suonavamo per la seconda volta e
quindi non avevo nemmeno alle spalle la certezza dell'esperienza
accumulata; nonostante ciò salire sul palco e cantare davanti ad un
pubblico è bellissimo. Un attimo prima vorresti essere da qualsiasi
altra parte, ma dopo non vorresti più smettere, perchè in fondo tutti
coloro che suonano a qualsiasi livello hanno l'obiettivo di farsi
ascoltare da qualcuno. Ed il Musicantiere permette di vivere proprio
questa esperienza ad alto livello, certo i mezzi e le persone sono
poche, ma l'organizzazione è eccezionale ed ogni gruppo, noi compresi,
è stato valorizzato ed anche i problemi del live sono stati risolti con
grande impegno dal nostro tecnico. E poi suonando e lavorando insieme si
crea un'atmosfera di complicità, diventiamo tutti amici, accomunati
dalla stessa passione e dallo stesso impegno. Alla fine è tempo di
bilanci su questa esperienza. Il mio pensiero? Secondo me il
Musicantiere è una delle poche oasi nel deserto della valorizzazione
dei giovani e spero che in molti seguano quest'esempio e che queste
inziative si moltiplichino per fare provare ai giovani musicisti le
emozioni che abbiamo provato noi!
Vale