| E adesso
          eccolo lì, Paul Simon: te lo aspetti sessantunenne con
          la chitarra al collo seduto su un sgabello a suonare ed invece è pieno
          di vita, l'eterno ragazzo, che balla ed incita il pubblico e
          scherza con i suoi magnifici strumentisti e regge il palco per più di
          due ore senza sosta.  
           Che
          dire: stupendo inizio con "Bridge
          over troubled water"
          che fa sciogliere il pubblico in un fragoroso applauso; giovani e meno
          giovani cantano le sue vecchie canzoni e ballano al ritmo delle nuove.
          Poi un rispettoso silenzio cala quando si sentono le prime note di
          "The
          Sound of Silence"
          e quasi vengono le lacrime agli occhi: la voce è sempre quella che mille
          volte ho sentito e cantava per me! E continua con "Graceland"
          e "You
          can call me Al"
          ed è tutto un battere di mani e ballare ed ovazioni a tutti i
          bravissimi musicisti che si sbizzarriscono con stupendi virtuosismi.Poi ancora vecchie canzoni che ti riportano indietro nel tempo, e ti
          accorgi che niente è cambiato e la sua musica ti affascina
          come allora. Così saluta e ringrazia Paul Simon e me ne vado in uno
          stato di ebbrezza che non mi capitava dallo scorso anno, quando sempre
          a Lucca ho visto il concerto di Mark
          Knopfler.
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          euro certo non sono pochi, ma li rispenderei volentieri! |