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Ho
spesso avuto problemi a rapportarmi ai film di De Oliveira,
ma questa volta sono uscito dal cinema soddisfatto, e vi invito
ad andare a cercare questo film ed a porvi alla visione coscienti
del fatto che, nonostante il regista abbia 95 anni, vedrete
un film fuori dagli schemi (o, forse, proprio perchè
ha 95 anni).
Una distinta, giovane e carina professoressa portoghese si imbarca
con la piccola figlia su una nave da crociera che dal Portogallo
raggiungerà Bombay, dove troveranno il marito, pilota
aereo.
Durante la navigazione, e soprattutto durante le tappe (Marsiglia,
Napoli, Atene, Il Cairo, Istanbul, Aden), spiega con devozione
alla figlia gli intrecci tra storia, cultura e religione, le
parla delle varie civiltà e, quindi, inizia una riflessione
sul mondo occidentale.
Vi assicuro che già questa cosa, che pare molto didascalica,
vi può toccare nel profondo.
Sulla nave poi, ospiti tutte le sere al tavolo del comandante
(John Malkovich "dandy" più che mai) Statunitense
di origine polacca, tre donne famose, una francese, una italiana
e una greca (Deneuve, Sandrelli, Papas), che danno vita a riflessioni
più o meno profonde sulla vita, ognuno rigorosamente
nella propria lingua (il film è ovviamente sottotitolato
e non doppiato).
Arte, filosofia, buone maniere, dialoghi elegantissimi, incedere
lento, e un finale soprendente che, come un macigno, ci obbliga
ancor di più a riflettere su tutto quello che è
stato detto durante il film, che, ricordiamolo, si chiama "un
film parlato", e che quindi, è fatto di parole.
Mai dette a caso.
di: Ale
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