Scritti______________________________________________Toscana in Concerto_____

Dov'è finito il rap italiano? Il punto di vista di SileK dei Dozhens


all'articolo di zio-P hanno voluto dire la loro i Dozhens.


L'hip hop in italia, si è consumato da solo per molti troppi attegiamenti sbagliati e per la scarsa "professionalità" "serietà" di molta gente che faceva parte del "movimento" sia da artista che da spettatore...il discorso è lungo e andrebbe snocciolato, ma questa è acqua passata.
Oggi di realtà interessanti ne esistono, ma sono fin troppo sconosciute e alle etichette ormai non frega + niente (causa gli errori precedentemente esposti) quindi tutt'ora a rischio di estinzione, perchè una vita spesa per la causa con pochi ritorni farebbe arrendere anche il + fedele dei sostenitori.
Noi attivi dal 1996 siamo la prova che le cose in Italia possono essere diverse,cerchiamo da anni di spingerci oltre a dove l'hip hop italiano è arrivato, come noi c'è altra gente, e piano piano tutto verrà a galla di nuovo!

Vedere www.dozhens.com (bio recensioni mp3 e molto altro)

SileK

 

Dov'è finito il rap italiano? 
Hip Hop Italia 2002. 

by  Zio-P

 

Ma dov'è finito il rap? Dopo un periodo in costante ascesa gli ultimi 2 anni
si sono rivelati disastrosi per l'Hip Hop italiano, almeno dal punto di vista musicale , tanto che vi sfido a fare tre nomi di rappers che non siano 
Articolo 31
o Sottotono

Eccettuati alcuni casi (i Sottotono a San Remo ad esempio) la famigerata "scena Hip-hop" pare disastrata: Neffa cambia decisamente genere 
(ed ottiene un bel po' di successo), AL, il più importante e storico giornale HH, chiude i battenti così come il suo surrogato
"Groove" di cui esce l'ultimo numero proprio questo mese, La Pina si da alla radio, i concerti diventano sempre meno ed attirano sempre meno gente, altri "grandi" come 
Frankie Hi Nrg
latitano, i programmi HH in radio e TV si diradano, 
i dischi non si vendono, Piotta rimane tristemente legato allo stereotipo del Supercafone…una disfatta su tutti i fronti quindi, non solo quello dell'attenzione dei media. 

I motivi per cui si è giunti a questo punto (morto) sono, a mio avviso, principalmente due: l'avversione alla commercializzazione del rap e una sempre maggiore carenza di contenuti. Il primo "problema" del rap italiano affonda nelle sue radici. 

Già in tempi non sospetti (era il '93 o giù di lì) i Fuckin' Camelz in Effect 
(che a dispetto del nome piuttosto tarro sono un gruppo storico del rap) cantavano "…con una rima affilata a Jovanotti gli tagliam la testa…" e, riascoltando i pezzi dell'epoca probabilmente se la taglierebbe da solo. 

Ma il problema è un altro, e cioè che nel rap italiano, a differenza di quello americano, il grande successo di classifica e di pubblico sono stati considerati sinonimo di commercializzazione e così gruppi come Articolo 31 e Sottotono sono stati additati di fare HH commerciale, di puntare alle ragazzine, di "sporcare il rap", critica che, soprattutto riferita ad alcuni pezzi, non era poi così lontana dal vero. 

Giusto o sbagliato che sia molti gruppi (no, non i Gemelli Diversi!) hanno evitato (forse inconsciamente) di fare pezzi più "accessibili" per paura di essere reputati commerciali, di perdere la loro "credibilità di strada" ed il "giro" si è conseguentemente e fisiologicamente ristretto. Ma c'era un'altra questione sul banco, se si vuole più importante della prima, una "Questione di Stile". Anche qui la storia è vecchia: "Questione di stile" è il titolo di un pezzo (datato '93) con cui Speaker Dee Mo', leader del movimento HH bolognese, rivendicava il fatto che il rap non era solo rimare dei concetti ma era anche farlo con stile, rivolgendosi all'epoca a gruppi "militanti" come Assalti Frontali e AK47

Il problema fu che il messaggio fu preso talmente alla lettera che l'equilibrio tra contenuto e stile, dapprima a favore del primo, si ribaltò a favore del secondo tanto da entrare in un circolo vizioso per cui alla fine l'unico concetto di cui si è rappato è stato lo stile!! Ovvio, questa è una generalizzazione (e forte anche) ma è un fatto che gruppi che avevano fatto delle idee politiche (ovvero dei contenuti) la loro bandiera come 99 posse, Assalti Frontali, Lou X si sono apertamente allontanati dal movimento e che questa evoluzione "povera di contenuto" alla lunga abbia contribuito alla situazione odierna. 

Le magagne non sono tutte qui, difatti il caro CD, i CD masterizzati, Napster e i suoi cloni hanno dato un forte aiuto ad affossare vendite e stimoli che di per se erano già bassi. Eppure, nonostante tutto questo, qualcuno ci crede ancora e anche se i riflettori si sono abbassati si producono ancora un bel po' di dischi che fanno muovere il culo. 

Consigli? Se li trovate (ed è un grosso se) andatevi a procurare Inoki che col suo "5° Dan" ci mostra un altro lato di Bologna, i sempreverdi Gente Guasta con "Qvinto potere" ed il genuino Turi col suo appropriato "Salviamo il salvabile". In attesa che qualcosa si muova all'orizzonte questo è lo stato dell'arte. 
Hip hop Italia 2002.

by zio P

Cinema
Etichette Indipendenti
Toscane
Libri
Archivio
Interviste
Segnalazioni
Linknostri

non sei d'accordo? vuoi aggiungere qualcosa o vuoi fare un commento? scrivici

 

linknostri etichette archivio interviste mail chi siamo

Torna nell'ingresso di casa
Toscana in Concerto

Chiudi